Eilmer di Malmesbury
Fu un monaco benedettino vissuto nell’Inghilterra del sec. XI, e si crede che nascesse intorno al 980-985. Visse nell’Abbazia di Malmesbury, dove studiò matematica e astrologia. Si dice che in gioventù fosse rimasto affascinato dal mito di Dedalo e Icaro, e che lo prendesse la smania di riuscire a volare.
Così il giovane monaco costruì un aliante e saltò dal campanile dell’Abbazia (si ritiene tra il 1002 ed il 1010), riuscendo a percorrere nell’aria 180 – 200 metri, prima d’atterrare.
Dopo il volo, Eilmer ridisegnò il suo aliante, ma l’Abate di Malmesbury non gli permise di compiere altri tentativi, affinché non rischiasse la vita.
Per effettuare la manovra di discesa contro vento, utilizzando sia quest'ultimo che la gravità, Eilmer utilizzò un apparato simile in qualche modo ad un uccello veleggiante. Comunque, non potendo bilanciarsi in avanti ed indietro, come fa un uccello con piccoli movimenti delle ali, della testa e delle zampe, egli avrebbe dovuto avere un'ampia coda per mantenere l'equilibrio. Egli non avrebbe potuto realizzare in ogni caso un vero e proprio volo, ma avrebbe potuto atterrare con maggior sicurezza se avesse avuto un'ampia coda. Successivamente egli mise l'accento sul fatto che la causa della sua caduta fosse stata quella di «… aver dimenticato di munirsi di una coda.»
Vetrata commemorativa del volo di Eilmer nell’Abbazia di Malmesbury.