Studio del Volo di Leonardo da Vinci
Leonardo diresse la sua attenzione verso la ricerca di un mezzo per imitare il volo degli uccelli. Nel 1503 Leonardo compilò nutrite osservazioni sul comportamento degli uccelli in rapporto al vento, da lui raccolte in gran parte nel codice sul volo degli uccelli, nel quale si trovano anche annotazioni di meccanica, idraulica.
Lo studio del volo continuò a varie riprese impostato sempre più a criteri scientifici e con approccio comparativo: l’anatomia del volatile rapportata a quella dell’uomo; il moto del vento rapportato a quello dell’acqua.
Nello studio del volo meccanico prese in considerazione le possibilità del volo librato e veleggiato, intravide il modo di abbandonare o semplificare il metodo delle ali battenti, dopo averne studiato diverse applicazioni integrali comprendenti l’utilizzazione della balestra come motore e accumulatore d’energia.
In secondo luogo fu capace di allontanarsi dall’atteggiamento naturalistico fino a considerare il principio dell’elica, di cui allora non si conosceva l’analogia col moto delle ali degli insetti, sia pure applicandolo solo al moto verticale del genere elicottero e non a quello orizzontale del genere aeroplano.
Leonardo cominciò a disegnare progetti di macchine volanti prima ancora di intraprendere lo studio sistematico degli uccelli e della loro anatomia, del moto dei venti, della resistenza dell’aria e degli altri fenomeni meteorologici, ed aerodinamici connessi con il problema del volo.
Solo nella fase finale dei suoi studi, tra il 1500 ed il 1505, egli applicò i risultati di queste osservazioni ed indagini teoriche alla progettazione di apparecchi destinati ad imitare il difficile volo al ali battenti dei piccoli e medi uccelli, ma il volo a vela dei grandi rapaci. Può però sorprendere come Leonardo, dal 1513, fosse ritornato alla convinzione che la forza muscolare dell’uomo possa essere tale da sollevare un veivolo. Solo di recente un pilota a Pasadena in California, Allen Bryan, ha provato che Leonardo aveva ragione, librandosi in aria per alcune centinaia di metri.
E' molto interessante come già nel 1500 si pensasse al volo in rapporto all’architettura militare.
Lo stesso paracadute disegnato da Leonardo è da lui indicato come idoneo per gettarsi da ogni grande altezza, quale potrebbe essere una torre o gli spalti di una fortezza. Inoltre, i noti studi di Leonardo sul volo, compreso l’elicottero, si trovano in un manoscritto parigino del 1487-1490, il cosiddetto Codice B, in gran parte dedicato alla fortificazione e alle armi, come vari tipi di cannone e modelli di torri mobili corazzate.
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